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la mostra “connessioni visive” riempie lo spazio hus di milano

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Nota – Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di MilanoToday

Undici artisti, un mese di mostra ad arricchire il programma milanese per tutto il periodo delle feste. Lo Spazio HUS di Milano, in via San Fermo 19, dal 17 dicembre al 17 gennaio si riempie di arte contemporanea con la mostra “Connessioni visive”.

“Connessioni visive” non è solo una mostra di opere d’arte, ma una riflessione profonda sul dialogo tra l’arte, la cultura e la società contemporanea. “I lavori esposti ci invitano a percorrere un cammino fatto di sperimentazione, tradizione e innovazione, connettendo tra loro stili, materiali e tematiche, in un’unica, potente mostra collettiva”, dice Denis Jovanovic Romagnoli, curatore della mostra.

Artisti da tutta Europa

L’arte è un linguaggio che unisce: vera scuola di diplomazia – di cui si sente l’urgenza più che mai in questi tempi e “Connessioni visive” è una finestra che lo testimonia. “Gli artisti vengono da varie regioni d’Italia, Germania, Turchia, Serbia. La mostra è un palcoscenico globale di innovazione e sperimentazione”, prosegue Romagnoli.

Vernissage e orari

Il taglio del nastro è previsto alle ore 18, martedì 17 dicembre. La mostra sarà visitabile da lunedì al venerdì dalle 10.30 alle 13.30 e dalle 15 alle 19. Presenterà gli artisti Giulia Capriglia offrendo un’introduzione approfondita e significativa delle loro opere.

Tecnologia

Sono tanti i temi affrontati in mostra. Quale relazione c’è tra tecnologia e arte? 

Alberto Peppoloni nel suo progetto ‘Decompose’ indaga tale rapporto unendo pittura ad olio e tecnologie moderne in un gioco visivo di prospettive tra astratto e figurativo. 

Mentre Otaner (Renato Bardetti) fonde la tradizione del disegno alla fluidità dell’arte digitale con effetti tridimensionali. Le sue composizioni cambiano tra luce accesa e spenta, offrendo visioni futuristiche.

Ecologia 

Altro tema di grande attualità in rassegna è l’ecologia. Dalla Turchia, Ayse Gungor Di Savino propone a Milano una riflessione uomo e natura ma carica di speranza, attraverso il pensiero della filosofa eco-femminista Donna Haraway. 

Gli fa eco Enzo De Boni che trasforma i materiali di scarto, come le cannucce di plastica, in opere d’arte sfidando le convenzioni estetiche, il consumismo e il concetto di banale. 

Sulla stessa scia di economia circolare, Mark, originario della Serbia e attualmente residente a Vienna, recupera sabbie, frammenti di gomme in un’estetica che attinge all’arte povera e al minimalismo. 

Fotografia e poesia

Non solo arte ma spazio anche alla fotografia con il tedesco Bert Lauenroth dove la realtà raggiunge una dimensione onirica, come sospesa, nei suoi scatti dai toni azzurri e dalle superfici cristalline.

Tra gli artisti anche una scrittrice. Francesca Baldini Orsini, tra cosmo e misteri, unisce la parola all’immagine, la poesia e la prosa all’arte visiva. Il suo è un flusso continuo bidirezionale tra la sua arte come scrittrice e quella che prende forma nelle sue tele. 

Anche Gianluca Baggio è scrittore di narrativa e poesia. Come fotogrammi di esistenza, sospesi tra vita e morte, propone opere in cui il significato delle cose si rivela attraverso il processo di deperimento. Un soggetto fra tutti, la rosa: simbolo di amore e caducità.

Riflessioni sociali

Tante le riflessioni sociali. Manuel Cristani con il suo “Realismo Evocativo”, attraversa la storia dell’arte, fondendo in un’unica visione secoli di evoluzione pittorica, in un gioco multidimensionale di luci e forme.

Dalla forte carica cromatica ed elementi figurativi e astratti, Rosangela Tosi affronta col simbolismo e il pop espressivo temi legati alla memoria, alla natura e alla trasformazione.

Mentre i colori vivaci e gli spray di Fabrizio Ceccarelli raccontano con ironia e astuzia, in chiave pop art, argomenti profondi come violenza, potere, relazione uomo-donna.