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Borse: settimana sull’ottovolante, Milano -1,8%. Wall Street chiude positiva. Altra chiusura record per l’oro, dollaro in caduta

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(Il Sole 24 Ore Radiocor) – In una settimana al cardiopalma per le Borse europee a causa della guerra commerciale innescata dall’amministrazione americana di Donald Trump soprattutto nei confronti con la Cina, con una serie di annunci e stop and go, i listini del Vecchio Continente terminano l’ottava tutte in territorio negativo. La peggiore perfomance l’ha messa a segno Parigi che ha lasciato sul terreno il 2,3%, seguita da Milano (-1,8%) e Francoforte (-1,3%). Segno meno per la maggior parte dei settori europei, con il comparto Oil&Gas che ha chiuso con un calo del 7,2%, seguito da quello auto (-4,1%) e delle utility (-2,9%), su cui ha pesato il forte calo dei prezzi del petrolio che nell’ottava ha ceduto il 2,3% . Anche a livello italiano a soffrire maggiormente è stato il settore delle utility, lasciando sul terreno il 5,1%. Bene invece le banche (+2,7%) sempre sotto i riflettori per quanto riguarda il risiko del comparto. Il cambio euro/dollaro mette a segno un rialzo del 3,3%, con il biglietto verde che si porta ai minimi da 3 anni sulla moneta unica.

Venendo ai singoli titoli dell’azionario italiano, Nexi ha messo a segno la migliore performance (+5,9%) con Cdp (socio con il 18%) che non ha escluso «alcuna opzione» riguardo alla sua presenza in Nexi. Sul secondo gradino del podio Unicredit (+5,6%) alle prese con l’offerta lanciata su per Banco Bpm e che è approvata dal 99,88% degli azionisti di Piazza Gae Aulenti. Segue infine Leonardo che chiude l’ottava in progresso del 5,4%, galvanizzato dall’incontro sul dossier satelliti con la responsabile antitrust della Ue, Teresa Ribera, assieme ad Airbus e Thales. I tre gruppi sono da tempo in trattative per valutare una combinazione delle rispettive attività satellitari. Fronte opposto per Stellantis (-12,6%) che paga lo scotto della guerra commerciale americana e anche le stime sulle consegne globali del primo trimestre che sono state sotto le attese. Eni lascia sul terreno l’11,9% e Tenaris il 10,9% sotto pressione, quest’ultima, per l’effetto dazi sull’acciaio.

Seduta di venerdì inquieta tra escalation Usa-Cina e caduta dollaro

Nella seduta di venerdì, la risposta di Pechino all’aumento dei dazi voluto da Washington ha generato inquietudine sui listini europei che hanno archiviato anche l’ultima seduta della settimana in calo. Milano ha lasciato sul terreno lo 0,73%, Parigi lo 0,3% e Francoforte lo 0,94%. A innervosire gli investitori, la decisione della Cina di innalzare i dazi sulle merci statunitensi dall’84% al 125%, in risposta a quanto deciso alla vigilia dal presidente americano Donald Trump, che aveva alzato le tariffe sulle importazioni dalla Repubblica Popolare al 145%. Dal canto suo Pechino ha fatto sapere di non voler proseguire con ulteriori rialzi, «nemmeno se gli Stati Uniti dovessero continuare a imporre dazi più alti: non avrebbe più senso economico e diventerebbe una barzelletta nella storia dell’economia mondiale». Intanto gli occhi degli investitori sono puntati sulla tarda serata quando S&P si pronuncerà sul rating sovrano di Italia e Gran Bretagna, Moody’s esprimerà il rating su Belgio e Francia e Fitch su quello della Spagna.

Oro record

Altra chiusura record per l’oro, che oggi ha guadagnato 67 dollari, il 2,12%, a 3.222,20 dollari all’oncia. In settimana, ha guadagnato il 6,98%. Si è trattato della quarta settimana consecutiva in rialzo, la tredicesima in rialzo delle ultime quindici.

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