Alla Classense Gianni Vacchelli presenta il libro “Dante e l’iniziazione femminile. Beatrice, Maria e altre Dee”

Alla Classense Gianni Vacchelli presenta il libro “Dante e l’iniziazione femminile. Beatrice, Maria e altre Dee”

Venerdì 10 dicembre, alle 18, nella sala Dantesca della biblioteca Classense, Gianni Vacchelli presenterà il libro “Dante e l’iniziazione femminile. Beatrice, Maria e altre Dee”, edito da Lemma Press, nell’ambito della rassegna letteraria Dante per tutti del Centro relazioni culturali.

Cosa significa Iniziazione? Significa entrare in profondità nella vita, abbandonare la superficie e con essa una visione frenetica della realtà per poi entrare in un’altra dimensione.

Iniziazione, dantescamente parlando, è una vita nuova; non più solo la vita biologica ma vita rinnovata dall’amore, da una conoscenza e dall’azione dove queste tre cose costituiscono una triade e non ci può essere l’una senza l’altra. Amore, sapienza, virtute, come disse Dante. La conoscenza dell’iniziazione è un nascere insieme; la conoscenza di Dante è una conoscenza dove nasce insieme qualche cosa ed è proprio questo uno dei misteri e dei miracoli del viaggio dantesco; una sorta di connessione con il divino, dimensione insostituibile della realtà. E’ proprio qui che entra in gioco il femminile, capace di far spazio al divino, di amare il divino, il buon femminile.

Quali donne? Le donne innamorate, le donne votate all’amore, le donne che sentono il primato dell’amore e che hanno intelletto d’amore quindi non solo le donne che amano sconsideratamente, ma le donne che comprendono amore e che sanno che amore e conoscenza sono collegati. In Dante queste donne sono le iniziatrici dove egli ha imparato qualcosa da loro, che hanno trasformato la sua vita.

Le due donne più importanti sono Maria e Beatrice; sono donne piene di amore e di intelligenza e lo hanno aperto ad un altro modo di essere uomo e a tutt’altra serie di dimensioni della realtà. Il femminile però non è solo la donna, in Dante è tante altre cose, è una parte anche che sta nell’uomo, è una dimensione antropologica, interiore, spirituale.

Il femminile è anche una dimensione poetica e politica. Il femminile è una forza antisistema in Dante, ovvero un modo di intendere la vita diverso da quello del sistema dominante; per questo per Dante le donne sono chiamate a non omologarsi al sistema. Maria è una forza rivoluzionaria che ha rimandato i ricchi a mani vuote, ha battuto i superbi, per Dante Maria è una forza mite ma potentissima, ma mai remissiva, potentissima ma non violenta ed è fortissima, è una dea, la grande madre. Maria è l’iniziatrice di tutto il viaggio di Dante, il grande mistero che muove la commedia.

Beatrice è la via personale di Dante per arrivare a tutto questo. Dobbiamo riscoprire Beatrice, la sua straordinaria figura polisemica, aperta a moltissime interpretazioni, ma che sicuramente è (anche) una donna reale, qualunque sia il suo nome storico. Donna storica o sintesi di più donne storiche, Beatrice significa anche altro, senza mai perdere il suo essere donna. Ma a noi l’hanno trasmessa in altro modo: angelicata desessuata depotenziata, mentre mai è così nella Commedia, mai è così in genere la donna nell’ardente esperienza stilnovistica, una delle più flagranti e femminili della nostra letteratura. Beatrice invece è anche l’eros, energia dell’amore…l’amore che move il sole e le altre stelle..

Le altre dee sono tutta una serie di presenze femminili nella Commedia, positive ma anche negative. Vi sono dee bianche e dee nere che attraversano il mondo dantesco.

Gianni Vacchelli

Narratore, scrittore, docente (PhD). Insegna in un liceo classico del milanese ed è contrattista all’Università Statale di Milano. È stato membro e co-fondatore della Comunità di Ricerca “Colligite Fragmenta”, già attiva presso l’Università di Bergamo. È stato amico personale e libero allievo di Raimon Panikkar. I suoi principali oggetti di studio sono Dante, la letteratura e la narrazione, la Bibbia, il pensiero e l’opera di Raimon Panikkar, la simbolica trinitaria, la mistica occidentale e orientale, letti con un’ermeneutica attenta all’interculturalità e alla dimensione simbolico-interiore. In questi ultimi anni si è occupato di una riarticolazione critica di spiritualità, politica ed economia, nell’ottica di una nuova educazione liberatrice. Tiene conferenze, seminari, laboratori, gruppi di “lettura dialogale” e corsi in Italia e all’estero. Collabora con varie testate online. Organizza convegni, presentazioni ed eventi culturali. I suoi ultimi libri narrativi: i romanzi Arcobaleni (2012, Marietti); Eutopia, scritto con Maristella Bellosta sulla scuola (2014, Mimesis); la raccolta di racconti Generazioni. Storie di liberazione e abisso (2016, Mimesis). Tra i libri saggistici ricordiamo: Dagli abissi oscuri alla mirabile visione. Letture bibliche al crocevia: poesia simbolo e vita, Marietti, 2008; Per un’alleanza delle religioni. La Bibbia tra Panikkar e la radice ebraica, Servitium, 2010; Viaggio, Emi, 2010; Per un’ermeneutica simbolica. Tra filosofia, religione e poesia, Ed. Simple 2012; L’«attualità» dell’esperienza di Dante (2015, Mimesis). In uscita il nuovo saggio dantesco Dante e la selva oscura (2018, Lemma press); e 2081, il nuovo romanzo sulla scuola, scritto con M. Bellosta (2018, Mimesis).

L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti nel rispetto delle prescrizioni sanitarie; è necessario presentare il green pass.

Info

Tel 0544.482227 – mail [email protected]

Prossimo appuntamento

Martedì 14 dicembre 2021 alle 18 in sala Muratori della biblioteca Classense, via Baccarini 5, Franco Gabici presenterà “C’era una volta…a Ravenna. Storie, personaggi, luoghi e curiosità di un’antica capitale”, edito da il Ponte Vecchio.