La tecnologia avanza anche a Palazzo Marino. Layla Pavone è la responsabile coordinamento board Innovazione Tecnologica e Trasformazione Digitale del Comune. Dal Fascicolo del cittadino a corsi per anziani e stranieri, spiega a Mi-Tomorrow come sta cambiando il rapporto tra amministrazione e milanesi grazie alla tecnologia.
Tecnologia a Palazzo Marino, Layla Pavone: «Servizi più veloci per i cittadini»
Molti servizi civici sono già digitali, se ne aggiungeranno altri?
«In queste settimane a Palazzo Marino si stanno svolgendo gli user test del Fascicolo del Cittadino: gruppi di cittadini volontari stanno provando novità e miglioramenti che intendiamo introdurre. Il Fascicolo ha ormai oltre un milione di utenti registrati: questo significa che in ogni famiglia milanese c’è almeno una persona che richiede attraverso Spid o Cie i servizi del Comune per sé e i propri cari. Un dato che ci motiva ancora di più a migliorare il Fascicolo, anche con i suggerimenti dei cittadini»
Un settore che lamentava un deficit era l’urbanistica: è cambiato qualcosa?
«La digitalizzazione dei processi tocca tutti gli uffici dell’amministrazione. Il Comune ha intrapreso un percorso di innovazione degli sportelli sia per i cittadini sia per i professionisti e le imprese, in collaborazione con Camera di Commercio e Infocamere».
I dipendenti comunali sono pronti alla trasformazione digitale dell’ente?
«La transizione digitale non sta solo nell’implementazione tecnologica, richiede un cambiamento sia nelle competenze sia nella cultura organizzativa. Uno degli obiettivi del Board è proprio di coinvolgere nell’innovazione tutti, sia i cittadini che ricevono i servizi sia le persone dell’amministrazione che li forniscono».
Quali vantaggi avranno i cittadini dalla trasformazione digitale?
«Citavo prima i benefici della semplificazione, con risparmio di tempi, costi e risorse. Ancora più ampio il tema della gestione dei dati a disposizione dell’ente, dalla quale può derivare una migliore gestione dei servizi: dalla raccolta dei rifiuti alla manutenzione delle strade, dalla frequenza dei mezzi pubblici all’uso delle risorse energetiche».
Come possono fare gli anziani, il popolo non digitale, a rapportarsi con un’amministrazione digitale?
«Abbiamo coinvolto aziende, università, centri di formazione, associazioni in iniziative per permettere a tutti i cittadini di usare gli strumenti digitali in modo sicuro: stiamo per riaprire le iscrizioni a corsi di educazione al digitale gratuiti, già frequentati con successo soprattutto da over 65 e stranieri, e in tutti i municipi ci sarà la possibilità di attivare gratuitamente lo Spid e imparare a utilizzarlo».