inizia la battaglia in aula, dalle opposizioni 1.900 emendamenti- Corriere.it

inizia la battaglia in aula, dalle opposizioni 1.900 emendamenti- Corriere.it

La Regione ascolti i Comuni e Letizia Moratti coinvolga i sindaci del territorio. La richiesta arriva in coro da Palazzo Marino, dove Beppe Sala ha dato convegno ai colleghi di Bergamo (Giorgio Gori), Brescia (Emilio Del Bono), Varese (Davide Galimberti), Cremona (Gianluca Galimberti) e Lecco (Mauro Gattinoni) per una conferenza stampa congiunta sui temi della riforma della sanit che oggi approder al Pirellone. Tante le richieste, che per muovono tutte dalla preghiera di essere ascoltati, soprattutto in relazione alle case di comunit, la novit pi sostanziosa della legge. Non possono essere solo un’operazione di edilizia sanitaria, ma di contenuti, che speriamo di poter discutere in modo collaborativo, dice Sala. E aggiunge: La riforma affronta questioni molto specifiche. Con tutto il rispetto per Anci (l’associazione che riunisce i Comuni, ndr) serve una riflessione specifica su ogni territorio. Non va bene che la Regione parli solo con Anci, serve un rapporto con ognuno di noi. E al momento non abbiamo avuto contatti diretti con l’assessore Moratti. Per il sindaco di Brescia, Emilio Del Bono, la percezione che ci sia stata una modesta manutenzione della legge 23. Questa riforma elude il grande tema della medicina territoriale attraverso una soluzione offerta sul piatto d’argento del Pnrr attraverso le case di comunit, le quali, al di l dell’allocazione, rimangono una grande nebulosa a livello di contenuti.

La corsa al Pirellone

Il sindaco di Brescia uno dei papabili per la sfida della conquista della Regione. Il totonomi l’ultima cosa che mi interessa, risponde Del Bono: Innanzitutto dobbiamo impostare la campagna elettorale, l si scioglie anche il nodo dei nomi. La scelta dovr essere fatta entro qualche mese, la prossima primavera-estate il tempo giusto. Le primarie saranno lo strumento giusto per scegliere il candidato? Anche qui poche frasi di circostanza che per non chiudono la porta alle indiscrezioni: Sceglier il partito e la coalizione. Intanto amministriamo le citt e facciamo il nostro dovere. Ci sono tante persone in Lombardia che possono ricoprire questo ruolo, lasciamo che le cose maturino, dice Del Bono.

La legge in aula e lo scontro con le opposizioni

Anche i consiglieri regionali d’opposizione fanno fronte comune, con l’obiettivo di modificare quella che considerano una non riforma. Pd, M5s, +Europa-Radicali, Lombardi civici europeisti e Azione sono pronti a dare battaglia in aula. Con oltre 1.900 emendamenti e pi di 4 mila ordini del giorno, si preannuncia una seduta fiume prima del voto in calendario per il 26 novembre.

I nodi: il rapporto pubblico/privato e l’organizzazione

Cosa non va nella legge? Un elemento molto rischioso l’equivalenza tra sanit pubblica e privata — dice Fabio Pizzul (Pd) —, un dettaglio contrario all’impostazione nazionale. In pi, le Ats potranno essere incrementate e tutto ci solo perch la maggioranza ha fame di nomine. Il Pd contrario anche al passaggio di gestione del fondo sanitario dalla giunta all’assessorato al Welfare. Moratti, in pratica, si arroga il diritto di decidere in autonomia sul 75% del bilancio regionale. Per Massimo De Rosa (M5s) sulla riforma pesano questioni di costituzionalit, a partire dall’organizzazione in Ats e Asst. Passaggi che, se non modificati, potrebbero permettere al governo di impugnare la legge.

La selezione dei direttori generali

Elisabetta Strada (Lce) punta il dito contro la mancata integrazione tra settore sanitario e socio-sanitario e sul tipo di rapporto pubblico-privato, cos come Niccol Carretta (Azione). Va modificata anche la modalit di selezione dei direttori generali aggiunge il consigliere. D’accordo con lui Michele Usuelli (+Europa-Radicali), che sottolinea: L’errore principale non correggere il tema della governance. Previsti (pochi) emendamenti anche dal centrodestra. E non sar possibile il voto segreto, su richiesta del governatore Fontana — dice Pizzul —. Segno di un certo nervosismo nella maggioranza.

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10 novembre 2021 | 07:21

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