Gabriele Albertini non si candida a sindaco di Milano, anche se qualcuno nel centrodestra spera ancora che ci ripensi (nel 1997 ci vollero quattro “no” prima del “sì”), ma lui sembra essere convinto del rifiuto. Tuttavia potrebbe concorrere con una sua lista civica all’interno del centrodestra. Uno schema che spesso viene utilizzato quando un personaggio “catalizzatore” di voti non si presenta a sindaco ma collabora con la sua coalizione. La “lista Albertini” potrebbe valere il 5% dei consensi e lui stesso si dichiara disponibile a lavorare per costruirla.
La giornata segna un botta e risposta con il sindaco uscente, e ricandidato per il centrosinistra, Beppe Sala. Tutto per una battuta. Albertini, dichiarando il rifiuto a candidarsi, aveva detto che se avesse vinto le elezioni avrebbe voluto Sala come vice. Il sindaco aveva replicato dicendo che, a questo punto, cercherà di convincerlo a votare per lui. Ma Albertini non l’ha presa bene: “Battuta ridicola che non mi ha fatto ridere, ha banalizzato la proposta”.
Sala: “Con me indipendenza garantita”
Il sindaco Sala, venerdì, è tornato sulla questione: “Mi spiace che se la sia presa”, ha detto, “l’Albertini che conosco io da tanti anni è come me, è sempre stato un maestro delle battute, non penso che dobbiamo arrivare tra me e lui a rivolgerci sempre con la massima serietà, per cui mi dispiace”. E sulla questione sollevata da Albertini, cioè la “concordia” tra vincitori e vinti, Sala ha sottolineato che “in questi cinque anni” ha garantito “indipendenza nei fatti”: “Non ho tessere di partito e posso affermare che non c’è mai stato un segretario di partito che mi ha telefonato per dirmi cosa fare o che fosse entrato dalla mia porta chiedendomi di fare delle cose. Per cui la mia indipendenza di giudizio è totale. Quindi per i milanesi c’è una soluzione, votano me e sono tranquilli che l’indipendenza è totalmente garantita”.
E mentre nel centrodestra Salvini “striglia” gli alleati di Forza Italia e Fratelli d’Italia, accusandoli di avere tergiversato troppo di fronte ai “candidati migliori che avevamo a Roma e Milano”, ovvero rispettivamente Guido Bertolaso e Albertini, fino a “far perdere la pazienza” agli interessati, spunta di nuovo il nome di Maurizio Lupi, legatissimo a Milano dove ha iniziato la carriera politica prima come consigliere comunale e poi come assessore, molto gradito a Silvio Berlusconi. “E’ esperto ed ha una lunga storia politica”, il commento di Sala: “Ho parlato con rispetto di Albertini e parlo con rispetto di lui. Ci conosciamo da tantissimi anni. Credo che sia un candidato senz’altro degno”.
Il sindaco di Milano ha poi analizzato la situazione del centrodestra milanese, negando che sia “nel caos”: “Problemi li ha avuti anche la sinistra in altri momenti”, ha detto, “ora c’è una forte competizione tra Lega e Fratelli d’Italia, quest’ultima non è più in una posizione succube”.